Sidhartha Pani, MD; Madhusmita Misra, MD, MPH
9 dicembre 2024
La vitamina E potrebbe essere meglio conosciuta per migliorare la salute della pelle e degli occhi, nonché la funzione immunitaria. Negli ultimi anni, i ricercatori hanno esplorato i potenziali benefici della vitamina E sulla perdita ossea, in particolare nelle donne con osteoporosi correlata alla menopausa. Mentre i dati stanno iniziando ad arrivare da questi studi, le prove a sostegno di un impatto positivo della vitamina E sull’osteoporosi e sul rischio di frattura dell’anca nelle donne in perimenopausa rimangono elusive.
Per l’osteoporosi, la logica dell’uso della vitamina E si basa sulla sua attività antiossidante, che può eliminare i radicali liberi potenzialmente dannosi. I ricercatori si sono chiesti se la vitamina E possa aiutare a mantenere l’integrità della matrice ossea e stimolare la formazione ossea riducendo al minimo il riassorbimento osseo, in particolare nell’osso trabecolare (spugnoso), il compartimento osseo preferibilmente interessato dalla perdita ossea perimenopausale.
La vitamina E è composta principalmente da due isomeri: alfa-tocoferolo e gamma-tocoferolo. L’alfa-tocoferolo ha un’attività antiossidante più elevata e si trova in noci, semi, oli vegetali, verdure a foglia verde, cereali fortificati e integratori di vitamina E. Il gamma-tocoferolo è noto per le sue superiori proprietà antinfiammatorie e rappresenta circa il 70% dell’assunzione totale di vitamina E in una tipica dieta americana, in gran parte ricavata da soia e altri oli vegetali.
Benefici e rischi negli studi sulla perdita ossea
La perdita ossea perimenopausale è causata, in larga misura, dalla diminuzione degli ormoni sessuali. Gli studi sulla vitamina E nei ratti ovariectomizzati hanno prodotto risultati contrastanti. Questo modello animale è privo di ormoni sessuali e presenta alterazioni ossee simili a quelle delle donne in postmenopausa. Alcuni studi sugli animali hanno suggerito un effetto positivo della vitamina E sulle ossa, mentre altri non hanno segnalato alcun effetto.
Anche gli studi sugli esseri umani hanno prodotto resoconti contrastanti di associazioni positive, neutre e negative della vitamina E con la salute delle ossa. Ad esempio, la Women’s Health Initiative ha esaminato la relazione tra antiossidanti vitaminici e minerali e salute delle ossa nelle donne in postmenopausa e non ha trovato alcuna associazione significativa tra antiossidanti e densità minerale ossea.
Un altro studio che ha esaminato i dati di bambini e adolescenti iscritti al database del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) ha trovato un’associazione inversa tra alfa-tocoferolo e densità ossea della colonna lombare, suggerendo un effetto deleterio sulle ossa. Associazioni inverse sono state segnalate anche in alcuni studi sulle donne in postmenopausa.
Dosi elevate di alfa-tocoferolo sono state collegate a un rischio di salute delle ossa compromessa attraverso una serie di meccanismi, come l’interferenza con il metabolismo della vitamina K; legame competitivo per la proteina di trasferimento dell’alfa-tocoferolo, inibendo l’ingresso di isomeri benefici della vitamina E, tra cui il gamma-tocoferolo; ed effetti pro-ossidanti che danneggiano le ossa. Pertanto, le donne in postmenopausa che assumono integratori di vitamina E principalmente come dosi elevate di alfa-tocoferolo potrebbero ostacolare la salute delle loro ossa.
I dati per il gamma-tocoferolo sono più promettenti. Alcuni studi ipotizzano che il gamma-tocoferolo potrebbe disaccoppiare il turnover osseo, portando a una maggiore formazione ossea senza influenzare il riassorbimento osseo. Inoltre, uno studio randomizzato controllato di tocoferoli misti (piuttosto che alfa-tocoferolo) rispetto al placebo ha riportato un effetto protettivo di questa preparazione sui risultati ossei sopprimendo il riassorbimento osseo. Ciò solleva l’importanza di considerare le forme specifiche di vitamina E quando si valuta il suo ruolo nella salute delle ossa
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